Avevamo ragione noi. Non è per questo però che siamo felici perché il pericolo non è assolutamente scampato.
Le confederazioni si sono sbagliate a scrivere gli emendamenti e si sono pubblicamente scusate per l’errore, l’errore di avere consegnato a decine di parlamentari dei formulati che avrebbero costretto ai riparatori a concordare tutti i danni con il perito e quindi ad essere sotto il giogo delle compagnie.
Gli errori si pagano e chi non ha sorvegliato su tale scempio dovrebbe essere immediatamente rimosso e destinato ad altre mansioni.
Adesso chiediamo e desideriamo avere una risposta immediata su come e in quali termini le confederazioni intendano correggere i loro errori ma, soprattutto, come faranno a riconsegnare gli emendamenti corretti – che dovrebbero essere validati dai nostri esperti – a tutti i parlamentari pregandoli di sostituirli con i nuovi.
Non è una operazione banale e noi desideriamo sorvegliare affinchè ciò accada nel migliore dei modi.
Chiediamo alle confederazioni la massima trasparenza sui loro passaggi perché è in gioco la sorte delle imprese artigiane e non tolleriamo in occasioni così gravi la superficialità e l’approssimazione.
Non tolleriamo neanche che si facciano discorsi cinici sul conflitto tra risarcimenti del danno materiale e lesioni.
Non siamo disponibili e guardiamo con molto sospetto a proposte di tavoli di concertazione con l’ANIA, visto che tali maldestri tentativi hanno già fatto perdere un mucchio di tempo.
Le assicurazioni risparmieranno nel risarcire le Vittime che hanno subito lesioni gravi e useranno quei risparmi per investire sulle reti fiduciarie e sulle Carrozzerie Hub (centri di raccolta auto incidentate); statene certi.
Il nostro telefono è acceso. Aspettiamo una chiamata.
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